martedì 9 giugno 2020

SINTESI CONCLUSIVA STEP #24

In questo blog si delinea inizialmente l'etimologia italiana della parola principale: Uno. Successivamente viene trattata anche l'origine del termine in altre ligue. 
In ambito storeografico, si crede che il suo primo utilizzo avvenne in oriente, precisamente in India, con Rig Veda e solo successivamente in Egitto, dove il termine veniva utilizzato nel geroglifico della parola Ra. Dopo aver scelto l'immagine simbolo del nostro termine, si osserva come l'Uno, inteso come Unità, compare in un messaggio pubblicitario riguardante il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia.
Il termine compare anche in un libro scritto da Giuseppe Garibaldi: Memorie.
Il tema dell'Unità d'Italia viene ripreso successivamente nella famosa opera: Il canto degli italiani, scritta da Goffredo Mameli e musicata nel 1847. In filosofia, il concetto di Unità si presenta nel dialogo di Platone, Il Parmenide, in cui il termine viene contrapposto all'idea di molteplicità.
Dopo aver parlato delle idee di Platone nella sua opera, la parola chiave, compare in un opera di arti figurative di Michelangelo Buonarotti, rappresentata dall'immagine di Dio nell'atto della creazione degli astri e delle piante.
Unità, considerata anche come Unicità di ogni uomo, viene ripresa e raffigurata in un film animato chiamato My hero academia: Two Heroes in cui tutti i personaggi sono simbolo per eccellenza, dato che ognuno di loro è unico e irreplicabile.
Successivamente il termine compare in un contesto attualmente vissuto da tutti gli italiani, il Covid-19, che cercano di restare uniti anche se distanti l'uno dall'altro con la forza di volontà ed amicizia.
Si riprende poi l'ambito filosofico e i successivi protagonisti sono: Sant'Agostino e Leibniz. Il primo osserva che il concetto di Uno è Dio stesso, simbolo dell'Amore. Il secondo invece afferma che il concetto di Uno è il simbolo di Monade, considerata come centro di forza.
Si decide poi di voler rappresentare il termine in ambito ingegneristico soprattutto in Analisi e si presenta sotto forma di teorema: il teorema dell'Unicità del limite
Si sceglie poi di rispecchiare il concetto in un fatto di cronaca attuale, la morte di George Floyd, e anche di fronte ai limiti che il mondo attuale sta vivendo, soprattutto con il cambiamento climatico che ha portato innumerevoli giovani ad unirsi sotto gli ideali di Greta Thumberg.
Si delinea inoltre il protagonista di questo concetto soprattutto in filosofia, Plotino che sarà anche colui che darà le basi alle idee del Cristianesimo e sul monoteismo in generale.
Dopo aver scritto un abbecedario con parole inerenti all'Uno, si parla dell'ultimo filosofo contemporaneo, Hegel, che tratterà il tema dell'Uno, perché successivamente, questi ideali saranno considerati deboli per colpa dei regimi totalitaristi.
Olte alla filosofia, viene ripresa la letteratura italiana con Leopardi, nel suo Zibaldone, in cui il concetto assume l'ideale della natura assassina, in letteratura inglese con George Orwell nel suo romanzo 1984. In quest'ultimo il concetto viene rappresentato nella sua distopia per eccellenza sotto la figura di Big Brother. La distopia viene contrapposta agli ideali utopici di Javier Cercas che ha come ideale, un Europa unita.
Questa contrapposizione di idee etiche, viene utilizzata poi per la realizzazzione di una serie TV fantastica, basata su degli ideali utopistici irrealizzabili.
Infine viene realizzata una mappa concettuale nella quale vengono rappresentati i vari concetti che l'Uno assume durante tutto questo blog.

lunedì 8 giugno 2020

MAPPA CONCETTUALE STEP #23


IL VILLAGGIO UTOPICO DELLA NUVOLA STEP #22

TRAMA
Esisteva una volta, il cosidetto villaggio della nuvola, un luogo sperduto nella Cina che affidava il suo forte potere ad un monarca che comandava tutti con delle leggi ferree e dure il pololo.
Nel 17esimo anno della dinastia Zhao però questa monarchia vacillerà e ci saranno due poli opposti ad affrontarsi: coloro che vogliono creare un paese in cui tutto sia nelle mani del popolo, contro coloro che affermavano che quest'ideale era solo una stupida utopia e dovevano invece perseguire con la monarchia come avevano sempre fatto per tradizione. Da qui iniziò uno scontro che cambierà del tutto il villaggio e creerà una vera e propria leggenda intorno ad esso.

EPISODIO 1- La quiete prima della tempesta
Era il 17esimo anno della dinastia Zhao ed il villaggio della nuvola si era scisso in 2 fazioni opposte dopo la morte del suo attuale monarca, Zhao Dan e vi erano: coloro che con la forza dell'unità, amicizia, fratellanza volevano portare una nuova ondata di idee infrangendo la tradizionale usanza di un monarca a capo del villaggio e coloro che invece volevano rispettare la tradizione senza infrangere le regole che gli antichi avevano saldamente imposto.
La prima fazione prettamente democratica, aveva a capo degli ideali Zhao Yun figlio legittimo di Zhao Dan che, dopo le precedenti dinastie monarchiche, compresa quella del padre, aveva scelto un'idea politica diversa da quella tradizionale. Zhao e tutti i suoi seguaci, cercavano in ogni modo di fermare gli oppositori, che avevano a capo il fratellastro di Zhao, Lin Ming, che invece preferiva una rigida monarchia per far si che il popolo non si ribellasse al minimo imprevisto, come avevano fatto tutti gli antenati fino a quel tempo.
Dopo il funerale di Zhao Dan, Zhao Yun decise di stanziarsi a sud del villaggio, mentre Ming presiedeva il castello degli Zhao, a nord del villaggio. Due giorni dopo, Yun inviò un messaggio a Min riferendogli che, se non avesse lasciato il castello entro una settimana, gli avrebbe dichiarato guerra.
Ming decise di uccidere il messaggero e portare la testa di quet'ultimo a Yun in modo da fargli capire le sue reali intenzioni. Una settimana dopo, l'esercito di Yun partì all'attacco con tutto il suo esercito.

EPISODIO 2- Battaglia all'ultimo sangue
La mobilitazione dell'esercito di Yun era già iniziata, ed i generali stavano rivedendo la strategia da attuare per cercare di espugnare il castello degli Zhao, e ciò che spiccò tra le varie tattiche, fu quella del trasporto di catapulte, grandi aggeggi che caricavano grandi ammassi di pietra da lanciare contro le mura del castello, in modo tale da creare delle breccie e assediarlo.
Dopo un giorno intero di cammino, l'esercito arrivò alle porte del castello accerchiandolo. Yun prima di dichiare l'attacco definitivo contro il castello, inviò un altro messaggero per far cambiare idea al suo amato fratellastro Ming, ma ricevette la stessa risposta della precedente, una testa mozzata su un piatto d'argento.
Prima che Yun mobilitasse le catapulte, gli arcieri sulle mura nemiche avevano già scoccato le prime freccie infuocate che uccisero un gran numero di soldati, da lì iniziò lo scontro che vedeva già in favore l'esercito di Ming. Dopo aver fatto breccia tra le mura del castello iniziò la vera battaglia, e solo con la morte di Ming quell'inutile guerra sarebbe finita. Dopo quasi mezza giornata di combattimenti estenuanti, e una miriade di morti dentro e fuori il castello, Lin Ming decise di uscire allo scoperto, e appena Yun lo intravide, gli propose un incontro tra loro due per pareggiare i conti, in modo tale da finire questa guerra che stava causando solo un numero sempre maggiore di morti. Ming accettò la sfida, anche perché se avesse rifiutato, avrebbe perso la faccia dinnanzi al suo esercito. I patti erano semplici, chi sarebbe uscito trionfante da quello scontro, avrebbe deciso la futura linea politica dell'intero villaggio: uno, che dava dalla parte popolo considerato centro delle idee future idee rivoluzionarie del paese e l'altro dove al centro poneva il monarca che governava tutto il popolo con forza ed oppressione. Lo scontro iniziò e Ming aveva il vantaggio della forza bruta nei confronti di Yun che invece era molto più agile, tra un colpo di spada e l'altro, Ming sembrava prendere il sopravvento sul povero Yun, fino a  quando quest'ultimo non fece un affonto velocissimo che colpì Ming dritto al petto. Lo scontro finì, e Yun si alzò vincitore da quella lotta che aveva segnato per sempre il destino del paese.

EPISODIO 3- Il nuovo villaggio
Dopo il duello che decretò la vittoria di Yun, l'esercito sconfitto era impaurito da ciò che stava andando ad affrontare, dato che non avevano idea su quali tipi di torture li attendessero, ma tutte queste loro preoccupazioni, svanirono in un attimo, perché subito dopo lo scontro Yun si alzò e disse:"Tutti voi che avete combattuto al fianco del mio ormai defunto fratellastro Ming, sarete tutti i benvenuti nel nuovo villaggio della nuvola. Sarà diverso da tutto ciò che avete passato, perché voi stessi sarete quelli che comanderanno e che sceglieranno la via da far intraprendere al villaggio insieme a tutti gli altri. Non ci sarà distinzione di clan o di gradi sociali, saremo un popolo unito che cercherà di affrontare insieme tutte le future avversità ed andare avanti a testa alta, tramandando alle generazioni future i nostri nuovi ideali che sono: l'amicizia, l'unità, la solidarietà. Detto ciò, i primi anni saranno difficili per tutti dato che dobbiamo ricostruire il tutto quasi da capo, ma so che ce la faremo tutti insieme uniti verso un futuro migliore". Dopo aver detto queste parole, tutti gli oppositori erano molto scossi da ciò che avevano sentito, ma soprattutto non credevano alle sue parole, dato che per loro appariva come un nuovo monara che stava imponendo le sue leggi di fonte a tutti.
Qualche anno dopo, tutti coloro che non credevano alle parole di Yun si sbagliarono, quel villaggio diventò una vera e propria utopia, dove ogni anno ogni capofamiglia si riuniva in un luogo prestabilito e decidevano tutti insieme in che modo affrontare l'anno successivo, migliorando i raccolti o crando nuove tecnologie, ma la cosa più paradossale fu che quasiasi tipo di idea veniva accolta e rielaborata da tutti in modo che non creasse prolemi per nessuno, anzi tutto il contrario, facevano in modo che queste idee davano un beneficio a tutti. Un vero e proprio luogo ideale dove l'amicizia e l'unità erano proprio all'ordine del giorno!

domenica 7 giugno 2020

I DUE ASPETTI LIMITE DELL'UNITA' STEP #21

Il concetto di Uno può essere visto eticamente in due modi: in modo utopistico e secondo degli ideali appartenenti alla distopia. La prima visione è già stata trattata nello step #19, dove l'utopia di un Europa unita rappresenta un ideale che molti hanno sempre visto come punto di arrivo per tutti gli stati europei, chiarissimo esempio è Javier Cercas.
Nella secoda idea invece, la distopia per eccellenza, che rappresenta il tema dell'Unità visto in un modo completamente negativo, si trova nel romanzo di George Orwell: 1984.
In questo romanzo si racconta di un ipotetico futuro il quale è fortemente comandato da un governo totalitario. L'Unità vista quasi come una divinità irraggiungibile che tutto decide, si presenta in questo romanzo nella figura di Big Brother, un misterioso personaggio che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante l’uso di speciali teleschermi. Come affermano delle righe del romanzo:
 "Big Brother è infallibile ed onnipotente. Ogni successo, ogni risultato positivo, ogni vittoria, ogni conoscenza scientifica… si pensa provengano dalla sua guida e dalla sua ispirazione. Nessuno lo ha mai visto anche se egli è un volto sui manifesti, la voce dal teleschermo. Si può essere certi che non morirà mai, ed esiste un notevole margine d’incertezza per stabilire la sua data di nascita. Big Brother è la forma con la quale il Partito ha deliberato di presentarsi al mondo".
Da queste righe si osserva che, come affermato in precedenza, Big Brother rappresenta una sorta di divinità in questo mondo distopico ed è l'unico punto di unità di questo stato ormai in rovina.
Poster frase famosa del romanzo 1984 di George Orwell

LEOPARDI, LA NATURA, LO ZIBALDONE STEP #20

Il concetto di Uno, come visto nei vari step precedenti ha assunto sia qualità divine, come Dio per i cristiani, ma anche come unità che si contrapposizione al concetto della molteplicità.
In Leopardi osserviamo che l'essernza dell'Uno si ritrova nella sua idea di natura benigna che, nel corso della vita del poeta, varia in base alle sue esperienze fatte. 
In precedenza questa natura, considerata come madre benigna, scaturiva nell'uomo sentimenti forti, passioni, ideali e grande capacità immaginativa. Successivamente questa natura assume invece il ruolo di una matrigna che va contro la felicità dell'uomo, infatti da qui scaturisce il suo cosiddetto pessimismo cosmico. In questa fase la natura assume l’immagine di una madre assassina che crea per distruggere, al solo scopo di perpetuare il circolo materiale di riproduzione. Osserviamo nello Zivaldone questa sua idea:

"La ragione è nemica della natura, non già quella ragione primitiva di cui si serve l’uomo nello stato naturale, e di cui partecipano gli altri animali, parimente liberi, e perciò necessariamente capaci di conoscere. Questa l’ha posta nell’uomo la stessa natura, e nella natura non si trovano contraddizioni."

Si osserva quindi che la natura rappresenta una forza quasi divina che domina l'uomo e lo rende infelice, infatti l'unica cosa che potrà fare, è rendersi conto di questa sua impotenza nei cofronti della natura rinunciando alle consolazioni della religione e all'illusione della felicità.
Giacomo Leopardi

sabato 6 giugno 2020

PENSIERO UTOPISTICO DI JAVIER CERCAS STEP #19

“L’Europa unita è l’unica utopia ragionevole possibile”, dice Javier Cercas(scrittore e staggista spagnolo).
Al salone del libro di Torino, lo scrittore spagnolo cerca di spiegare la grade sfida che l'Europa dovrebbe affrontare, la coesione tra la diversità culturale e l'unità politica.
Questa sorta di utopia con una grande pluralità di voci , tradizioni, lingue e storie differenti si rifà anche al titolo della lectio magistralis, e pluribus unum(dai molti uno, come afferma il motto americano).
Cercas afferma inoltre che l’Europa si è dimenticata di alcuni fatti e alcune caratteristiche che hanno contribuito a renderla, nei secoli, un punto di riferimento per tutto il mondo. La maggior parte delle persone, pensano che l'Europa è solo un insieme sgranato e improbabile di Paesi con tanto passato e scarso futuro. Questa promessa di un Europa più giusta e moderna può essere trovata anche nelle idee di Mark Leonard, del quale Javier cita una delle sue frasi: "Perché l'Europa guiderà il ventunesimo secolo". Da qui lui continua a perseguitare quell'Europa unita, considerata come una Spagna appena uscita dalla dittatura franchista solo che, come nelle grandi guerre, vi è sempre odore di nazionalismo e proprio per questo, si cerca di non scatenarne altre dato che porterebbero solo ad innumerevoli morti. Quindi secondo lui il nostro compito è quello di costruire un futuro che sia ben conscio di quello che è avvenuto nel passato. Per non ripeterlo ma, allo stesso tempo, non dimenticarlo.

venerdì 5 giugno 2020

IN FILOSOFIA CONTEMPORANEA STEP #18

Come abbiamo parlato negli step precedenti, l'Uno aveva sempre un idea prevalentemente neoplatonica, cioè veniva considerato come un punto di partenza. Adesso con Hegel, queste idee vengono stravolte e, anzicché un punto di partenza, diventa un punto di arrivo. L'uno viene infatti posto al termine del percorso dialettico della filosofia, esso non è più l'unione immediata e originaria di essere e pensiero, ma è un'unione mediata. Oggettività e soggettività sono identici, in quanto entrambi sono modi di configurarsi del pensiero, del Logos.
L'Uno viene identificato con la molteplicità stessa, la quale attraverso successivi passaggi giunge alla fine a diventare consapevole di sé e a riconoscersi nell'Assoluto. Hegel infatti riteneva irrazionale affermare l'esistenza di una realtà autonoma in sé e per sé, e che questa pertanto andava posta in relazione col suo opposto. In tal modo Hegel sovvertì la logica di non-contraddizione, facendo coincidere l'Uno col suo contrario, cioè con la molteplicità, anche per questo per lui, oggettività e soggettività erano identici.
Secondo molti, viene considerato "l'ultimo filosofo" che parla del tempa dell'Unità, perché la filosofia contemporanea a seguito dei tragici eventi storici rappresentati dalle dittature e dai totalitarismi di stampo sia nazi-fascista che comunista, è divenuta alquanto allergica a questo concetto e se ne tiene distante preferendo piuttosto definirsi come pensiero debole.

SINTESI CONCLUSIVA STEP #24

In questo blog si delinea inizialmente l'etimologia  italiana della parola principale: Uno.   Successivamente viene trattata anche l'...